Related papers
Rendite e spese dello Stato di Milano. Il 'bilancio' del 1463
Marco Gentile
Rendite e spese dello Stato di Milano. Il 'bilancio' del 1463, a cura di Letizia Arcangeli, Gianluca Battioni, Federico Del Tredici, Marco Gentile, Milano, Ledizioni, 2024
Rendite e spese dello Stato di Milano è il titolo apposto in epoca napoleonica a un codice quattrocentesco oggi conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, in cui sono elencate le principali fonti di entrata e di spesa del ducato di Milano nell’età di Francesco Sforza. Impropriamente noto come ‘bilancio sforzesco’, o ‘bilancio del 1463’, il codice è stato ritenuto fin dal XVIII secolo documento preziosissimo per lo studio delle finanze dello Stato di Milano, ma anche della corte, degli uffici, dell’esercito e della configurazione politico-istituzionale del ducato – tanto che al principio degli anni Duemila Giorgio Chittolini pensò a una vasta impresa di edizione e valorizzazione di questa fonte straordinaria. Il progetto non fu condotto a termine, ma portò comunque alla trascrizione completa del codice per mano di Gianluca Battioni: il presente volume la propone agli studiosi, corredata da un’introduzione e due saggi di Marco Bascapè e Nadia Covini, utili per provare a ricostruire le complesse vicende di genesi del ‘bilancio’, e di copiatura e trasmissione del testo dal Quattrocento fino ai nostri giorni.
View PDFchevron_right
Stato di Capitale Finanziario
Frank Engster
Per la critica della società che trae ispirazione dal pensiero di Marx, la questione oggi decisiva appare essere come la valorizzazione del forza-lavoro e del capitale, quindi la riproduzione allargata della società, avvenga attraverso il capitale finanziario. Tale questione si pone per l’espansione quantitativa del capitale finanziario e per le nuove forme che esso assume, ma anche per il lavoro. Tal lato del lavoro, infatti, non solo fanno ingresso forme di occupazione precaria, ma è il lavoro stesso che si dà sempre più in forme e ambiti che vanno oltre la classica produzione industriale. Se dunque capitale e lavoro si valorizzano attraverso nuove forme che sostituiscono quelle classiche della produzione industriale, non è chiaro come tale creazione di valore si realizzi. In particolare, non è chiaro come e se tutte le tecniche che possono essere ricomprese sotto il termine generico di tecniche finanziarie o dallo sganciamento dal gold standard e dal sistema dei cambi fissi all’espansione del sistema del credito e della creazione di denaro, dall’emissione di azioni e titoli di proprietà di ogni sorta fino ai derivati Ö abbiano contribuito all’ampliamento della riproduzione del capitale e della società nel suo insieme. Non è chiaro come le tecniche e i cicli del capitale finanziario entrino nella valorizzazione della forza-lavoro, e come l’accumulazione del capitale finanziario venga assicurata attraverso il lavoro - o come il finanzcapitalismo si sia sganciato da quella che viene chiamata, proprio sulla base di tale presunto sganciamento, “economia reale”.
View PDFchevron_right
Costi della politica AIC
Giovanni Luchena
1. "Costi della politica" e riduzione della spesa nelle pubbliche amministrazioni.-2. Il principio del coordinamento della finanza pubblica come "scudo" delle politiche riduttive della finanza pubblica. La sentenza della Corte costituzionale n. 161 del 2012.-3. La gratuità dell'incarico negli organi degli enti a contribuzione pubblica: la normativa in vigore e gli orientamenti giurisprudenziali.-4. Ad impossibilia nemo tenetur…meglio la Corte dei conti. 1. "Costi della politica" e riduzione della spesa nelle pubbliche amministrazioni Uno degli argomenti maggiormente dibattuti in questi ultimi anni nelle sedi più dispa-rate, non escluse, ovviamente, quelle politico-istituzionali, variamente e sotto diversi profili "interessate" o protagoniste, è quello relativo ai cosiddetti "costi della politica". Tale espres-sione assume un significato polisenso essendo utilizzata convenzionalmente per indicare un fenomeno ampio concernente l'uso non efficiente delle risorse finanziarie pubbliche: si è fatto sovente riferimento, infatti, da un lato, alle spese di funzionamento delle istituzioni rappre-sentative, degli organi di direzione politica e del personale da questi dipendente operante in funzione di diretta collaborazione; dall'altro, alla disciplina concernente le spese elettorali so-stenute dai partiti e dai movimenti politici (sotto forma di rimborsi). A questo proposito, di particolare interesse è la questione dell'utilizzo delle risorse da parte delle pubbliche amministrazioni riguardanti le indennità, gli emolumenti e i gettoni di presenza in favore di presidenti e consiglieri di amministrazione di enti a contribuzione pub
View PDFchevron_right
Bilancio dello stato
Daniele Angelini
Il Bilancio dello Stato (BdS) è in Documento contabile di previsione con il quale il Parlamento autorizza il Governo ad erogare le spese e ad incassare le entrate e, di conseguenza, a mettere in atto l'intervento dello Stato nell'economia.
View PDFchevron_right
ASPETTI FISCALI DEL TRUST DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
Vicari Andrea
La legge sul trust della Repubblica di San Marino "L'istituto del trust" rappresenta un momento molto importante nella prassi del trust, non solo per gli operatori del diritto samrnarinesi, ma anche per quelli italiani. Trattandosi del primo testo nonnativo in lingua italiana, la sua utilità è, infatti, di immediata evidenza. Peraltro, -qualunque soggetto italiano (professionista o cliente) che voglia avvicinarsi a questa lègge deve confrontarsi con le peculiarità del sistema giuridico sarnmarinese, che ~egnano la distanza rispetto a quello italiano.
View PDFchevron_right
Capitale sociale e rendimento istituzionale
Luigi Curini
L'importanza dei problemi legati all'azione collettiva -e più in generale alla cooperazione -per lo studio della politica non può essere trascurata. In effetti, è difficile trovare un'area della vita sociale in cui siano assenti. Alcuni di questi problemi trovano delle soluzioni; molti altri no. A questo riguardo, si è spesso fatto uso del dilemma del prigioniero, in cui la defezione domina indipendentemente dalle decisioni attese da parte dei singoli attori. Sebbene tuttavia tale modello fornisca importanti spunti per comprendere le complesse dinamiche legate a un'interazione tra più individui, tende a sottovalutare il ruolo delle aspettative, con conseguenze rilevanti sia da un punto di vista teorico che di policy making.
View PDFchevron_right
I PAGAMENTI DELL’ESERCITO REPUBBLICANO DURANTE LA RIVOLTA DI MASANIELLO NUOVI DATI DAGLI ARCHIVI DEI BANCHI PUBBLICI NAPOLETANI
Andrea Zappulli
Archivio Storico per le Province Napoletane, 2019
La struttura militare della Serenissima Repubblica Napoletana emerge nella sua forma embrionale, ma già definita nelle forme elementari, attraverso la documentazione dei banchi pubblici napoletani.
View PDFchevron_right
IL RITORNO DELLA CARITA' DI STATO
Silvio Turri Bruzzese
The history of modern italian welfare state was made step by step, from liberal governments at the end of XIX century, with a paternalistic view of the social care, to corporative system, to post WWII increasing of universalistic social protection system settled by Republican Constitution. But now, in time of crisis, some government acts feels like a return of paternalistic approach to social care.
View PDFchevron_right
Il valore dell'Editto di Milano
Noel Lenski
Costantino a Milano: L'Editto e la sua storia (313-2013), 2018
tUttI I DIrIttI rIserVatI È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. l'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della legge n. 633 del 22/04/1941. © 2017 Biblioteca ambrosiana 20123 milano (Italy) -Piazza Pio XI, 2 Proprietà letteraria e artistica riservata IsBn 987-88-6897-100-7 Bulzoni editore 00185 roma, via dei liburni, 14
View PDFchevron_right
La Monetazione degli Insorti Italici
Francesca Tataranni
Athenaeum, 2005
Il toro, la lupa e il guerriero: l'immagine marziale dei Sanniti nella monetazione degli insorti italici durante la guerra sociale (90-88 a.C.) * Quando nel 91 a.C. gli alleati italici appresero che il tribuno M. Livius Drusus era stato assassinato, «ritennero che non era più sopportabile da parte loro che tale fosse la sorte di quelli che svolgevano un'azione politica ad essi favorevole e, non scorgendo nessun altro mezzo per realizzare le loro speranze di ottenere la cittadinanza, decisero di staccarsi senz'altro dai Romani e di combatterli con tutte le forze» 1 . Il fallimento di questo nuovo tentativo di dar voce e una veste giuridica alla richiesta dei ceti aristocratici italici di «divenire, da sudditi, compartecipi dell'impero» 2 segnò dunque l'inizio del sanguinoso conflitto, ricordato dalle fonti antiche come bellum Marsicum, Italicum o sociale, che nel giro di pochi anni avrebbe portato all'estensione dello status giuridico di cives romani a tutti gli abitanti delle comunità alleate a sud del Po 3 .
View PDFchevron_right